
Due righe su... My Hero Academia 19, Ultramarine Magmell 1 e Condusse Me
My Hero Academia 19
Questo numero è stato uno dei più particolari della serie, ci possono essere dei capitoli che vengono scritti per staccare con la storia e permettere al lettore di tirare il fiato, ma in questo caso è diverso.
La differenza sta nel fatto che Kohei Horikoshi con la scusa del Festival della Cultura va a creare un’intera saga di transizione, ma contemporaneamente ci butta dentro cose che con il proseguire della storia potrebbero riproporsi (Gentle Criminal, la Brava, i guanti nuovi di Deku).
Una scelta particolare che inizialmente mi aveva visto dubbioso, ma che potrebbe risultare vincente con il susseguirsi degli eventi.
Ultramarine Magmell 1
Manhua, ovvero fumetto cinese, scritto e disegnato da Di Nianmiao e edito in Italia dalla Planet Manga.
Il mio primo approccio a un fumetto cinese non è stato come la prima volta che lessi un manhwa (fumetto coreano). Mi aspettavo dei disegni più ricercati, più accurati, invece mi sono trovato davanti tavole discrete, non particolarmente degne di nota.
Quello che spicca, ma non eccessivamente, è la sceneggiatura che mi è parsa abbastanza ispirata. Quasi d’obbligo ripensare a Hunter X Hunter leggendo questo primo volume ma i poteri di You-In e come si è evoluta la storia alla fine di questo volume lasciano ben sperare, nonostante questo primo numero non mi abbia convinto.
Condusse Me
Fatico a definire Condusse Me un fumetto.
Scritto e disegnato da Giulio Rincione, Condusse Me è la sua ultima fatica editoriale, pubblicata dalla Shockdom nella collana Fumetti Crudi.
Mi trovo in difficoltà a scrivere la mia opinione su quest’opera perché è davvero particolare. Il disegno è sicuramente un delle cose che più ho apprezzato, piacendomi molto questo stile “sporco”. Mentre per quanto riguarda la storia non ne parlo, perché per me questa lettura è stato un viaggio, e ogni lettore per compiere questo viaggio può scegliere delle strade diverse. Ecco perché fatico a definire Condusse Me con un fumetto, perché per me è stato molto più simile a un viaggio che a una lettura.